Sullo sportello unico in centro, pur riconoscendo le competenze del personale che vi opera, non abbiamo cambiato idea. Non è ciò che serve per rianimare il centro e rischia di creare ai cittadini più disagi che vantaggi. Per il palazzo dell’ex distretto avevamo altri progetti che ancora riteniamo fossero più validi.

Abbiamo avuto spesso occasione di criticare la scelta dell’amministrazione di dislocare 8-9 dipendenti in centro a Porcia, in una situazione che non presenta comodità di parcheggio e che rischia di diventare più disagevole per i cittadini rispetto all’attuale.
Lo sportello unico ha mostrato di essere efficace per una serie di servizi, come il rinnovo della carta d’identità, i certificati di residenza, la gestione del servizio mensa e di quello del trasporto scolastico, la richiesta del passaporto, i patrocini ed altro, ma molte delle richieste e necessità dei cittadini prevedono l’intervento di funzionari e tecnici comunali e questo porterà ad una logorante spola tra il SUP e il municipio che, tra l’altro, non è aperto tutti i giorni.

 

Il sindaco ritiene che saranno centinaia le persone che frequenteranno la piazza perché si recano allo sportello Unico, ma noi siamo convinti che non sia un ufficio pubblico a creare socialità. Per questo il nostro programma per il palazzo dell’ex distretto, prevedeva la creazione di uno spazio intergenerazionale, un polo attrattivo per giovani, adulti e anziani. Uno spazio dove studiare, leggere, presentare eventi, libri, conferenze o solo incontrarsi. Luogo di inclusività dove inserire anche la disabilità, ospitando laboratori delle nostre associazioni sociali. Altra cosa da ciò che è stato inaugurato oggi.

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