Con la conversione in legge del DL 39/2024 cosiddetto “Decreto Suberbonus” erano state previste importanti novità in materia di detrazioni fiscali sulle spese di ristrutturazione. Il decreto, non solo interveniva con una serie di norme che limitavano l’uso del superbonus 110%, ma riportava la detrazione fiscale per ristrutturazioni edilizie alla misura originaria del 1997: “Detrazione nella misura del 36% su una spesa massima di Euro 48.000,00″.
Dal 2012 e fino al 2024, con una proroga quasi automatica, la detrazione è stata aumentata al 50% su una spesa massima di Euro 96.000,00 e viene ripartita in 10 quote annuali (Detrazione dall’imposta IRPEF lorda in sede di dichiarazione dei redditi o MOD.730)
Ora nella bozza della manovra finanziaria per il 2025, il governo ci ripensa e proroga nuovamente la detrazione fiscale del 50% per il solo anno 2025 come in precedenza, ma solamente con riferimento all’abitazione principale. Sugli immobili abitativi diversi dall’abitazione principale le detrazioni tornano ad essere quelle del 1997.
Per lo sconto fiscale base è un cambiamento epocale perché tutte le seconde case finora erano equiparate alle prime. Molti degli interventi più frequenti oggi ricadono nel raggio d’azione di questo bonus, come ad esempio: il rifacimento del bagno, il rifacimento degli impianti, la demolizione e ricostruzione di pareti interne, l’installazione di impianti di allarme ed impianti fotovoltaici.
Prevista, inoltre, dal 2025 un agevolazione diversa a seconda del tipo di immobile e probabilmente anche una limitazione della detrazione in base al reddito imponibile del nucleo familiare e del quoziente familiare. Dal nostro punto di vista, però, l’introduzione di casistiche particolari, in questo settore, rischia di creare notevoli difficoltà applicative. Dal 2028 al 2033 la detrazione scenderà al 30% sul limite di spesa di Euro 48.000,00.
Dal 30 marzo 2024 il D.L. 39/2024, ha, inoltre, bloccato lo sconto in fattura e cessione dei crediti relativi ai bonus fiscali in edilizia. Misure che avevano favorito i condomini e le fasce più deboli.
Con questa soluzione per il Governo sarà possibile risparmiare un terzo delle risorse, ma per i cittadini che devono sostenere queste spese un aumento indiretto di imposte per le mancate detrazioni di cui potevano godere.
Sembra confermato per il 2025 anche il “Bonus mobili” per l’acquisto di arredi o elettrodomestici di classe A, legato strettamente ad un intervento che gode della detrazione fiscale del di cui sopra limitato ad una spesa massima di Euro 5.000,00.
La detrazione del 75% finalizzata alla eliminazione delle barriere architettoniche prevista dalla Legge 234/2021 riguarderà ancora le spese sostenute nel 2025. Questa detrazione è ripartita in 5 quote annuali con limiti di spesa legati al tipo di edificio.
Nel 2025 resta la detrazione Super-sismabonus (anche in questo caso riservata a condomini ed edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari) che copre nella misura del 65% le spese sostenute dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 per il passaggio a due classi di rischio inferiori.
Cessano il 31/12/2024 le agevolazioni fiscali relative al risparmio energetico previste nella misura del 65% e 50% a seconda del tipo di intervento. Queste detrazioni fiscali non erano riservate solo alle abitazioni, ne potevano infatti godere pure le imprese per gli gli immobili strumentali. Questo tipo di detrazione si può aggiungere fino al 2024 alla detrazione primaria del 50% .Dal 2013 molti sono stati gli interventi di riqualificazione energetica come per esempio le coibentazioni, l’installazione dei pannelli solari, la sostituzione degli infissi, l’installazione di caldaie a condensazione, impianti di climatizzazione invernale e le schermature solari.
Questo tipo di interventi dovrebbero ora rientrare nella detrazione base del 50 o 36% relativa alle ristrutturazioni edilizie, ma è auspicabile un chiarimento immediato o la proroga fino alla definizione, in futuro, di un nuovo strumento agevolativo specifico per l’adeguamento alla direttiva europea “Case Green”, ma finora nessun cenno in manovra.
Rimangono solo due mesi per utilizzare tutti i bonus ora esistenti. Certo sarà difficile per molti iniziare i lavori, ma in considerazione del “principio di cassa” per godere della detrazione fiscale è possibile anticipare il pagamento. Valgono, infatti, i bonifici fatti entro l’anno. Bisogna affrettarsi a pagare utilizzando l’apposito “bonifico parlante”, salvo per i mobili che possono essere pagati con carta di credito o bonifico ordinario. Il loro acquisto però è opportuno avvenga solo dopo l’avvio dei lavori se non riguarda interventi già eseguiti nel 2023 o nel 2024.
Tutte le indecisioni e mancate certezze sulle detrazioni fiscali avranno un impatto importante nel settore edile. Per i cittadini un aumento dei prezzi, per le imprese in futuro una riduzione di lavoro e, molto probabile, anche una nuova scelta che nasconderà materia imponibile.
(articolo di Graziella Della Colletta, commercialista, tesoriera del circolo PD Porcia)