«Nessuna sorpresa nelle trentotto pagine delle linee programmatiche. Ci abbiamo trovato la solita ambizione ed esaltazione delle proprie capacità del sindaco e un lungo elenco di propositi e opere che dovevano essere già completate in questi cinque anni e su cui abbiamo diverse volte richiamato l’amministrazione alla realtà. Mancano ancora risposte su come saranno utilizzati edifici pubblici lasciati vuoti e manca concretezza su come dare slancio alla città».

Non fa sconti al Sartini bis, la rieletta consigliera PD Tiziana Aramonte col suo intervento nel dibattito sulle linee programmatiche.

«Tranne gli interventi su stadio e nuova sede della farmacia, gli altri progetti su cui il sindaco vanta la primogenitura, erano già previsti e non sono ancora stati ultimati. Checché ne dica, coi 4 milioni di contributo ministeriale da noi lasciato in eredità, il sindaco ha solo rifatto il tetto. Al posto della ex stalla abbiamo e avremo per lungo tempo, uno scheletro di cemento armato che ci ostiniamo a chiamare auditorium. Non troviamo nelle linee programmatiche ancora nessuna risposta su come si intenda davvero utilizzare quanto si va realizzando se non affidando tutto al privato».

E incalza: «Per quanto riguarda gli edifici scolastici, si mette in programma l’efficientamento energetico dell’asilo nido ma non si affronta il problema che molte famiglie non trovano posto, e che anche i bimbi che ce l’hanno, non tutti hanno spazio per dormire e devono fare mezza giornata. Ci preoccupa poi quanto si scrive parlando della nuova scuola di via Bagolari. Si dichiara di voler mantenere la qualità del servizio evitando la dispersione di risorse per edifici sottoutilizzati. Di cosa si sta parlando? A parte il plesso di Palse destinato a essere trasferito nella nuova scuola, l’unico edificio sottoutilizzato oggi è quello di S. Antonio, già efficientato e dotato di spazi adatti ad una didattica moderna. Non vorremmo finisse smantellato per dare un senso alla costruzione della nuova scuola. A proposito di utilizzo proficuo degli edifici pubblici, le linee programmatiche nulla dicono rispetto al destino di quella che diventerà l’ex scuola di Palse e nemmeno dell’ex scuola di via Roma».

Infine, parlando di pianificazione urbanistica, Aramonte conclude: «Chi come noi è stato testimone dell’attività della prima giunta Sartini, sa che il lungo elenco di piani con cui il sindaco chiude il proprio programma, è fantascienza. Per puntiglio di revocare la variante precedente promettendone in sei mesi una nuova, Porcia è da 4 anni senza un piano regolatore aggiornato alle necessità attuali e siamo ben lontani anche dal solo intravedere quando il nuovo piano vedrà la luce. Nel frattempo, si interviene sul tessuto cittadino senza uno strumento essenziale e la pianificazione non farà altro che acquisire lo stato di fatto.»

What's your reaction?
0Cool0Upset0Love0Lol
to top