Venerdì a Pordenone, dopo mesi di restauro, è stata inaugurata una rinnovata sede del Centro giovani, che può ora offrire una nuova cornice a una realtà consolidata e importante per i ragazzi di Pordenone. Il pensiero va a Porcia, dove il Sindaco non mostra interesse a far ripartire l’esperienza iniziata nel 2016 e conclusa nel 2020.
Lo spazio giovani del comune di Pordenone è gestito dall’Opera Sacra Famiglia e accoglie quotidianamente dai 20 ai 30 ragazzi dando loro la possibilità di stare con i pari, fare conoscenze ed esperienze in un luogo protetto. Ricordiamo che a Porcia, l’OSF aveva gestito un centro giovani dal 2016 al 2020, e purtroppo, da quell’anno, di luoghi di aggregazione giovanile non ce n’è più traccia.
Il tavolo di comunità è una bella iniziativa di avvicinamento tra le realtà associative del Comune e ha attivato un gruppo di lavoro sul tema di uno spazio per i giovani, ma è chiaro che è solo il Comune a poter pensare alla struttura, poi verrà l’animazione. Come il sindaco Sartini ha saputo trovare in centro un luogo per lo Sportello Unico, che forse non ne aveva bisogno, dovrebbe pensare ai ragazzi e ai giovani, creando per loro uno spazio di aggregazione. Come partito Democratico abbiamo sempre ritenuto una priorità pensare al centro di Porcia come luogo di aggregazione per i ragazzi delle scuole medie e superiori. Per questo la nostra idea è sempre stata che il SUP dovesse andare negli spazi attuali della biblioteca (mantenendo così gli sportelli vicino agli uffici tecnici, senza disagio per i cittadini e i dipendenti) e la biblioteca spostarsi nelle scuole di via Roma in una veste moderna, con sale per la consultazione ma anche con aule per lo studio e il gioco, con annessi i campi sportivi già pensati dall’amministrazione. Uno spazio perfetto per attivare progetti di amministrazione condivisa.
Purtroppo, le ex scuole per la prima volta compaiono nel piano delle alienazioni collegato al bilancio di previsione per il 2025. Se davvero andassero vendute, sarebbe una perdita enorme per la comunità. Sarà questo uno dei temi che porteremo nel dibattito il 19 dicembre, chiedendo che le ex scuole restino al patrimonio pubblico e diventino luogo per attuare politiche serie con e per i giovani.